HOTEL DE’ RICCI IN ROME: THE WINE HOTEL WITH RESTAURANT AND PRIVATE CELLAR IN THE ROOM
Hotel de’ Ricci a Roma. Negli ultimi tempi si è fatto un gran parlare di grandi catene alberghiere che hanno aperto a Roma, e hanno deciso di puntare anche sull’offerta gastronomica (qualche nome? L’Hoxton con Beverly, il W Hotel con Giano o la nuovissima sede di My Tale a Monti), inserendo tra le abitudini dei romani quello che ormai possiamo definire un trend: “mangiare in hotel”. Ma a volte non serve attendere l’arrivo di qualche catena blasonata per trovare delle interessanti realtà. In via della Barchetta (siamo a metà strada tra lungotevere dei Tebaldi e Campo de’ Fiori) c’è una piccola ed elegante struttura aperta a maggio 2017 e che per il quarto anno consecutivo, ha vinto il premio di Miglior cantina di Roma per lo Wine Spectator. Sì, stiamo parlando di un hotel, anzi di un wine boutique hotel: l’Hotel de’ Ricci, che porta la firma di una famiglia da sempre legata alla ristorazione e proprietaria dello storico Ristorante Pierluigi, poco distante, e con il general manager Flavio Scannavino.
Esperienze enologiche
Wine boutique hotel perché qui la cantina è di quelle a cui gli appassionati non sanno rinunciare. Si parla di 1.500 etichette e oltre 10.000 bottiglie da provare sia a pranzo che a cena nel ristorante (aperto anche agli ospiti esterni) ma anche durante degustazioni guidate private, oltre a quelle in programma nel calendario di eventi. L’obiettivo della struttura, infatti, è quello di offrire al cliente percorsi su misura, costruiti seguendone richieste e desideri.
È per questo che all’interno delle otto suite ci sono delle piccole cantine personali a cui il cliente può attingere e che vengono composte in base ai gusti dell’ospite: in fase di prenotazione, infatti, è possibile esprimere le proprie preferenze enologiche così da trovare in camera una cantina ad hoc.
Il ristorante
Ma Hotel de’ Ricci non è solo vino. La proposta parte dalla 7 del mattino con una ricca colazione continentale alla carta e, dal 25 settembre, è ripartito il brunch De’ Ricci, ogni domenica dalle 11.30 fino alle 15.30. C’è una sezione dedicata alle uova in cui possiamo trovare uova strapazzate (10 euro), uovo poché cotto a 63° con aalmone affumicato e fonduta di Parmigiano Reggiano su pane integrale multicereali (20) oppure omelette ripiena di formaggio e spinacino baby (13); e anche una sezione per i sandwich con french toast con sciroppo d’acero, cannella e frutti di bosco (15) o wrap di pollo cotto a bassa temperatura con rucola, cavolo viola, mais e salsa orientale (16). E poi svariate proposte di pancakes, dolci e salate (15), ma anche frutta fresca, yogurt, porridge e cornetti.
Per pranzo e cena c’è una carta abbastanza breve: cucina italiana con piatti semplici, di mare e di terra. Ed è così che troviamo, tra gli antipasti, il tris di tartare di pesce (18 euro) o il polpo con pane carasau, polvere di olive taggiasche e stracciatella (16).
Tra i primi spiccano i tonnarelli con gamberi, salicornia e bottarga (20), ma anche le mezze maniche con crema di peperoni, guanciale e scaglie di grana (14). Ancora mare a terra nei secondi piatti, dalla trippa di seppie (22) al filetto di maiale con riduzione di lamponi e verdure di stagione (23).
Il fumoir e lo Charade Bar
Suite, cantina, ristorante e molto altro ancora all’Hotel de’ Ricci, che accoglie nei suoi spazi anche un fumoir, con sigari di altissima qualità da accompagnare a distillati e drink. Poltrone in pelle e lumi per un fascino antico (il design è stato curato da Daria Reina, mentre il marito Andrea Ferolla ha realizzato i disegni sulle mura e sui menu di carta ruvida). E poi c’è lo Charade Bar, dove oltre ai classici Old Fashioned e Manhattan, i cocktail sono ispirati a personaggi famosi, come il Sir Churchill JW, il drink preferito di Churchill “Si dice che lo bevesse addirittura a colazione” dice la barlady Marta, e il White Angel, il drink di Audrey Hepburn nel film Colazione da Tiffany ma rivisitato con gin, vodka, cointreau, brandy e zenzero.
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