WINE BOUTIQUE HOTEL DI HOTEL DE’ RICCI: IL PARADISO DEI WINE LOVERS
Articolo di: Sabino Cirulli
14/02/2023
Una esperienza unica per tutti i wine lovers. Nel cuore della Capitale, in Via della Barchetta, a due passi da Campo dè Fiori, l’Hotel De’ Ricci offre, in una struttura antica e raffinata, un soggiorno impreziosito dalle migliori bottiglie da tutto il mondo. Si tratta di un Wine Boutique Hotel che vanta ben 1500 etichette ed oltre 10.000 bottiglie, e che per il quarto anno consecutivo, si è aggiudicato il premio di Miglior cantina di Roma per lo Wine Spectator. Ciascuno degli ospiti può godere, in ognuna delle 8 lussuose suite, di una propria personale cantina che andrà ad ospitare alcune tra le bottiglie più ricercate. Sin dalla prenotazione, infatti, i clienti potranno esprimere le proprie preferenze in fatto di vino e avere così un servizio ad personam, unico nel suo genere. Un Wine Boutique Hotel che però apre le porte anche a tutti gli appassionati realizzando delle vere e proprie degustazioni guidate private, oltre a quelle in programma nel calendario di eventi che da sempre caratterizza l’insegna.
“Abbiamo aperto nel 2017, costituendo di fatto il primo hotel a Roma incentrato sui vini – spiega il sommelier della struttura, Marco Ciampini – La nostra cantina è composta all’80% da bottigliie italiane provenienti da tutte le regioni. Ci sono le migliori eccellenze incluse annate molto datate, vini stoccati fin dal 1980. Inoltre all’interno delle camere abbiamo ideato un concept particolare, al posto dei quadri, abbiamo fotografato le etichette dei vini più importanti sulla scena internazionale, e realizzato stampe di grande formato appese alle pareti. Non abbiamo il classico minibar ma una deliziosa wine cellar con una selezione di quattro bianchi e quattro rossi tutti diversi per ogni camera. Al momento della prenotazione chiediamo al cliente le preferenze sul vino, così se gradiscono champagne si può creare una cantinetta apposta per loro. Un servizio su misura, tailor made. Offriamo anche la possibilità di partecipare a degustazioni mirate che si tengono nella nostra cigar lounge, un luogo molto intimo ed esclusivo. In queste iniziative, generalmente della durata di una ora e mezza /due, si provano quattro etichette ed ogni vino viene abbinato a un piattino finger food studiato per le caratteristiche della bottiglia. Cerchiamo di fare un evento non strettamente tecnico ma coinvolgente dal punto di vista sociale. La nostra clientela è mista, la maggior parte dei clienti sono amanti del vino e vengono per testare bottiglie significative ma ci raggiungono anche neofiti che soggiornano per fare percorsi basilari di entrata in questo mondo. Le persone che scelgono la nostra struttura, amano molto il Franciacorta, ma anche tantissima Toscana, vini importanti e corposi quali Barolo e Barbaresco”.
L’albergo porta la firma di una famiglia da sempre legata alla ristorazione nonché proprietaria dello storico Ristorante Pierluigi. Nelle vesti di padrone di casa c’è Flavio Scannavino, General Manager che, con competenza ed eleganza, cuce addosso al cliente la sua personale esperienza, a partire dai meeting di lavoro che possono riscoprirsi anch’essi entusiasmanti, talvolta. L’Hotel dé Ricci è l’unico su Roma che può infatti godere di un prestigioso fumoir: sigari di altissima qualità da accompagnare a distillati e drink.
Uno spazio che sa di passato ma che si presta alla frenesia di oggi: poltrone in pelle e lumi per un fascino antico grazie alla maestria di Daria Reina, che ha curato in toto il design degli interni, e a suo marito, l’artista Andrea Ferolla, che ne ha aumentato il fascino con i suoi disegni impressi sulle antiche mura così come sui menu di carta ruvida. Un tocco retrò pervade le stanze: la dolce vita, la nostalgia intramontabile di quegli anni, la sobrietà degli arredi e il benessere elegantemente ostentato, un’epoca di sogni che si realizzavano.
Aperto sin dalle 7 del mattino l’Hotel prevede una ricca colazione continentale alla carta e, da qualche mese, il ritorno del Brunch De’ Ricci, ogni domenica a partire dalle 11:30 fino alle 15:30. Come spiega Scannavino: “La clientela è al 90 % composta da ospiti stranieri, di cui l’80% americani ma si lavora molto bene con il Nord Europa, Germania, Svizzera ed Australia. Non stiamo soffrendo le ripercussioni del conflitto in corso in Ucraina perché non abbiamo mai avuto componenti significative da Russia e Asia. Ogni camera ha la cantina privata e possiamo personalizzarla, diciamo pure che riusciamo ad esaudire ogni desiderio. La più vecchia bottiglia che possediamo è un Biondi Santi del 1961, ma possiamo sfoggiare per i più esigenti diverse annate pregiatissime di Romanée-Conti. Quest’anno è partito sotto i migliori auspici ricevendo prenotazioni con largo anticipo con una clientela sempre più esigente in termini di richiesta di bottiglie”.
L’Hotel dé Ricci vanta inoltre un ristorante di altissimo pregio, seppur semplice nella sua proposta pranzo/cena: a prevalenza di mare, troviamo ad esempio Carpaccio di capesante con melone, pepe rosa e salicornia – Polpo pane carasau, polvere di olive taggiasche e stracciatella – Tonnarelli con gamberi, salicornia e bottarga – Filetto di maiale con riduzione di lamponi e verdure di stagione – Trippa di seppie. Un’occasione per i turisti di provare l’essenzialità della cucina italiana e per ricordare alla gente del posto i veri sapori autentici.
Non mancano proposte di mixology nello Charade Bar dove la Barlady prepara i suoi Signature, ognuno dei quali ha una sua storia e un suo personaggio: CHARADE (Cognac, chambord, succo di limone e un po’ di affumicato con mezcal). Un omaggio al locale, elegante come il cognac insieme allo chambord, misterioso come il mezcal. Rispecchia lo stile e la storia di quell’epoca e si consiglia l’abbinamento ad un buon sigaro; SIR CHURCHILL JW (whisky Johnny Walker Red 40 ml, Italicius 20 ml (succo pompelmo 10 ml), soda top, Build in High alla Pompelmo zest). Il drink preferito di Churchill “Si dice che lo bevesse addirittura a colazione” dice la barlady Marta. WHITE ANGEL (Sloe Gin 40 Vodka 30 Vermut 10 Shakerato con zenzero Coppa martini (zenzero candito). Il cocktail di Audrey Hepburn nel film Colazione da Tiffany ma rivisitato con Gin, vodka, cointreau, brandy e zenzero. E per concludere
Sull’andamento del mercato enologico, Scannavino non ha dubbi: “Il vino rappresenta ancora un importante bene rifugio anche se le bottiglie preziose in questi termini non sono le italiane ma ancora i bordeaux, borgogna. Acquistarne en primeur è un bell’investimento ma è sempre più difficile arrivarci. Sulla eterna querelle Italia – Francia, ritengo che sui bianchi sia impossibile pensare di superare i cugini d’oltralpe, idem dicasi per le bollicine invece per i rossi abbiamo qualche chance. Sebbene la loro competitività in termini di marketing territoriale rende davvero dura il sorpasso in termini di qualità. Non arriveremo mai ai prezzi loro, a parte qualche bottiglia di Solaia e Masseto”.
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